27 Marzo 2019

Considerato uno tra i più promettenti in campo medico e scientifico, il settore della stampa 3D potrebbe avere un grande impatto nelle pratiche mediche di domani, influenzando l’assistenza sanitaria in molti modi e sviluppando numerose soluzioni. Dalla realizzazione di dispositivi medici impiantabili e non alla creazione di devicepersonalizzabili e su misura economicamente vantaggiosi. Uno dei cambiamenti più radicali che la stampa 3D sta contribuendo a realizzare per il futuro della medicina è proprio il bioprinting, ossia la stampa di tessuti umani depositando cellule strato per strato fino ad arrivare a sviluppare e costruire veri e propri organi.
Questo potrebbe aprire nuove prospettive dalla creazione di organi per i trapianti alla stampa della retina oculare fino a arrivare a ricreare il sistema circolatorio umano con vene e vasi sanguigni o a riprodurre i tessuti umani per curare ustioni o ferite. In Italia si stanno sviluppando una serie di progetti interessanti nell’ambito della stampa 3D. Presso il Padiglione DEA della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia è nato il laboratorio clinico 3D4Med che è in grado di trasformare immagini di TAC e Risonanze magnetiche in oggetti 3D per supportare il chirurgo nello studio, pianificazione ed esecuzione dell’intervento e per facilitare la comunicazione con il paziente.
La stampa 3D è entrata anche nella pratica clinica dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze con T3Ddy, il laboratorio congiunto istituito con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze. Dalla creazione di modelli tridimensionali per migliorare l’approccio chirurgico alla realizzazione di “gessi” su misura degli arti, più leggeri e comodi per i bambini. Di rilievo alcuni progetti pilota, come lo sviluppo di nuovi dispositivi medici per il trattamento di malformazioni della cassa toracica; la ricostruzione di parti anatomiche fondamentali per la pianificazione e l’esecuzione degli interventi più complessi.
Come dimostrano questi esempi eccellenti la stampa 3D nel settore sanitario consente la creazione di prodotti con l’aggiunta graduale di materiali e permette alle strutture sanitarie di produrre dispositivi medici adattati alle specificità fisiche di ciascun paziente. Tuttavia, a differenza dell’America, il nuovo regolamento europeo relativo ai dispositivi medici non include direttamente questa pratica, per cui la stampa 3D resta ad oggi sospesa a metà tra i dispositivi su misura e quelli in-house se prodotti da un ospedale. Aspetti normativi che comunque non frenano un mercato promettente che si stima interesserà un giro d’affari di 20 miliardi di dollari entro il 2021 con un tasso di crescita del 20,5% in 5 anni. Con una quota considerevole generata dal settore medicale.